Come seguire la preghiera del Papa con la Benedizione Urbi et Orbi del 27 marzo
Alle ore 18.00 i cattolici di tutto il mondo sono invitati ad unirsi spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione, al Papa che presiederà un momento di preghiera che durerà circa un’ora, dal Sagrato della Basilica di San Pietro, con la Piazza vuota, come lui stesso ha annunciato il 22 marzo al termine della preghiera dell’Angelus:
Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.
Come fa sapere la Sala Stampa vaticana, in questa speciale circostanza, nei pressi del cancello centrale della Basilica Vaticana, saranno collocati l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso di San Marcello.
Dopo l’ascolto della Parola di Dio, Papa Francesco terrà una meditazione. Il Santissimo Sacramento sarà esposto sull’altare collocato nell’atrio della Basilica Vaticana e dopo la supplica, seguirà il rito della Benedizione eucaristica “Urbi et Orbi”. Quindi il cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, pronuncerà la formula per la proclamazione dell’indulgenza.
Indulgenza plenaria
“L’Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa ed applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi”, dice il Catechismo della Chiesa cattolica. La Chiesa ha il potere di perdonare tutti i peccati però ci sono delle conseguenze di questi peccati in questa vita e nell’altra, spiega il biblista don Francesco Voltaggio. Da una parte quindi c’è la serietà del peccato che provoca in noi e negli altri delle ferite e poi c’è il riferimento alla grazia di Cristo e ai meriti dei santi: “così come nel peccato c’è un’influenza negli altri, così c’è una solidarietà nella santità, perché il fondamento è la comunione dei santi”, sottolinea. In alcune occasioni, per autorità della Chiesa, vengono quindi “dischiusi questi tesori” e si applicano al fedele con le dovute disposizioni. Questa indulgenza plenaria si può applicare sia a sé stessi, sia ai defunti.