Preparazione al Natale

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Attendere è il contrario del tutto e subito

È vero che un po’ di efficienza non guasta; che non si può stare ad aspettare una vita, e forse anche qualche generazione, per avere gli interventi indispensabili dello stato nelle aree di degrado in cui da troppo tempo molti vivono; per ottenere giustizia, per aver riconosciuta la propria innocenza; per godere dei diritti di tutti, dalla salute, al lavoro, all’istruzione, alla dimensione spirituale. Qui un tutto e subito ci darebbe più speranza, purtroppo invece nella nostra società il tutto e subito ha sempre e solo come oggetto le cose, soprattutto quelle inutili, il consumo, lo spegnimento di ogni fantasia, la morte, lo sballo. 

Il peggio è che questa pretesa la spostiamo anche nell’amore, col pericolo di ridurlo a questione di cose o al massimo di gesti; nell’educazione senza rispetto dei tempi di ogni persona; nell’amicizia che tenta di diventare solo una valutazione di vantaggi o svantaggi, di tempo perso o guadagnato;  nel rapporto di collaborazione con i colleghi o confratelli, quasi fossero macchine immediatamente e forse ancor più intercambiabili;  nella vita spirituale che pensiamo di trattare con la sindrome dell’agenda; nello sforzo di tessere un dialogo con Dio, che vorremmo ridurre a veloci sms. 

È qui che occorre essere educati a cambiare mentalità, perché qui l’attesa è assolutamente necessaria, ne va della qualità stessa della vita, dello statuto stesso dell’essere uomini. Chi non sa aspettare nelle relazioni, nell’amore, nella spiritualità perde la dimensione fondamentale della vita, resterà sempre in superficie e soprattutto non crescerà mai, non sarà mai capace di uscire da sé. Attendere è crescere verso, è uscire per fare spazio, è disporsi all’accoglienza, è fare un giro di 180 gradi per mettersi nei panni dell’altro.

 

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Attesa non è fare la spesa

Avvento è il tempo di attesa, che noi abbiamo ridotto  solo a preparazione al Natale, ed è diventato così il tempo dei regali, degli ingorghi di traffico nelle città, spesso degli scioperi, sicuramente dei mercatini e dei consumi. Complice la fine dell’anno, il freddo inverno, la vacanza dalla scuola, la necessità di fare l’inventario in ogni luogo di stoccaggio delle merci, la riscossione della tredicesima, laddove ancora non è scomparsa a causa della precarietà. Complice anche una serie di sentimenti tenui che si sviluppano per tradizione verso i bambini che diventano oggetto di regali, di giocattoli, che assumono il senso spesso del potersi far perdonare la trascuratezza abituale nei loro confronti o verso i genitori o i nonni  per cancellare qualche cattiva coscienza di abbandono o per significare un minimo di gratitudine. Per rispondere a queste complicità l’industria del consumo si è attrezzata al massimo. Non c’è un altro momento di origine religiosa che sia stato così ben sfruttato ai livelli commerciali quanto il Natale. Molte produzioni vivono quasi esclusivamente solo per questa stagione: le fabbriche di panettoni, tutta l’arte statuaria dei presepi, le ditte di addobbi soft, la produzione di piante e fiori ornamentali, come le stelle di Natale… Le tradizioni nate da significati religiosi profondi sono a poco a poco diventate vere e proprie operazioni commerciali, tanto che oggi l’unico che viene dimenticato in questo incrocio di regali è proprio il festeggiato. È il classico caso in cui il consumo ha scippato il significato fondamentale della festa. Non saremmo corretti se non registrassimo anche una compattazione della famiglia, una ritrovata gioia di stare insieme, lo notano gli stessi giovani che forse percepiscono solo questo momento di spiritualità; per altri è la partecipazione molto sentita alle pratiche religiose. La notte di Natale vede spesso il massimo di partecipazione della gente a una azione liturgica e di visitatori alle sacre rappresentazioni del Natale. Tutto però sembra inscrivibile in un atteggiamento più da consumo che da conversione. L’attesa allora diventa soltanto fare la spesa: di regali, di emozioni, di buoni sentimenti.

(Cfr + Domenico Sigalini)

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