8° comandamento
NON PRONUNCIARE FALSA…
La bugia, a volte benevola ma sempre pericolosa, condisce spesso le dichiarazioni di esponenti politici. È un malcostume che stiamo vedendo a volte scomparire anche per effetto della vigilanza di corpi sociali intermedi (associazioni, comitati, organi di stampa) che svolgono azione di controllo effettivo sull’operato e sui programmi dell’amministrazione pubblica, ma che paradossalmente torna con vigore nelle campagne elettorali.
E poi c’è un altro aspetto contradditorio: mentre la lotta politica si fa meno cruenta dal punto di vista fisico (sono ormai lontani gli anni della strategia della tensione), si fa più violenta dal punto di vista verbale: offese dirette, pregiudizi incontrollati, argomentazioni urlate.
A chi affronta la battaglia politica, riteniamo doveroso ricordare il principio del rispetto dell’avversario (che è qualcosa in più dell’osservanza delle regole, anche di par condicio) che è, contestualmente, rispetto dell’elettorato. Occorre presentare con la forza della ragione, al di là delle fascinazioni della comunicazione di massa, le proprie posizioni e proposte; occorre usare un linguaggio duro, se necessario, ma mai offensivo.
Misurare la verità delle cose che si affermano, passare al setaccio i miraggi e trattenere solo le possibilità reali: sia pure a discapito di un successo rapido, ma in definitiva effimero.
Gli elettori sappiano vigilare anche sul linguaggio, sullo stile dei candidati, particolarmente di quelli che si ripromettono di rappresentare il mondo cattolico. Una sfasatura tra obiettivi e mezzi può essere sintomatica di una strumentalizzazione in atto del “voto cattolico” a fini indicibili.
Da questo punto di vista, un ruolo sicuramente determinante viene esercitato dagli operatori della comunicazione sociale: coloro che, cristiani, si trovano a gestire l’informazione, nelle campagne elettorali ma anche dopo, sappiano essere filtro per presentare la verità degli atteggiamenti dei politici in lizza e poi eletti. Decidendo, in prima istanza, di non essere anzitutto megafono di una parte a danno di altre, e poi aiutando i lettori, gli ascoltatori e i telespettatori a “leggere” le proposte.
LA VIGILANZA PER LA VERITÀ SIA SEMPRE VIVA.