Decalogo per i Politici
5° comandamento
NON UCCIDERE…
La politica può uccidere: uccidono fisicamente o moralmente le scelte compiute contro l’uomo, contro la pace e la giustizia, contro il creato. Certo, le istituzioni locali sono un piccolo anello della catena che passa dai governi nazionali ai patti regionali, dalle decisioni per il commercio internazionale alle strategie di sviluppo dei continenti, dalle scelte delle società multinazionali alle istituzioni delle Nazioni Unite.
Ma è vero che — nella giusta rivendicazione della responsabilità per la propria gente e per il proprio territorio — anche il Comune più piccolo può contribuire al realizzarsi di una certa politica o a suo boicottaggio. Occorre dunque lavorare nelle istituzioni con intelligenza, coraggio e umiltà:
l’intelligenza di capire, tra le pieghe di una legge o di un atto amministrativo, il significato della decisione e i suoi effetti sulla vita e sulla morte di persone, sia che abitino qui sia che abitino in altre terre;
il coraggio di esprimersi senza timori reverenziali nei confronti di qualsiasi mentalità o forza economica;
l’umiltà di riconoscere che si può essere vittime di errori e di contraddizioni anche seguendo con determinazione una battaglia di principio: dunque umiltà anche per chiedere perdono a Dio e ai fratelli per le proprie scelte.
E chi delega i “politici” alla rappresentanza, ricordi che questa delega non consente di detilarsi, di lasciare che le cose vengano decise senza essere interpellati.
SENSO DI RESPONSABILITÀ, CONTRO EGOISMO E INDIFFERENZA.
