Maternità spirituale di Maria nella Chiesa
“La beata Vergine, insieme con l’incarnazione del Verbo divino predestinata fino dall’eternità a essere madre di Dio, per una disposizione della divina provvidenza è stata su questa terra l’alma madre del divino Redentore, la compagna generosa del tutto eccezionale e l’umile serva del Signore. Col concepire Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel tempio, soffrire col figlio suo morente sulla croce, ella ha cooperato in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è stata per noi la madre nell’ordine della grazia.
E questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell’annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni della salvezza eterna. Nella sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo però va inteso in modo, che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico mediatore.
Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo incarnato e Redentore; ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l’unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l’unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata dall’unica fonte.
E questo compito subordinato di Maria la Chiesa non dubita di riconoscerlo apertamente, continuamente lo sperimenta e lo raccomanda al cuore dei fedeli, perché, sostenuti da questo materno aiuto, essi più intimamente aderiscano col Mediatore e Salvatore.“
Dal Concilio Vaticano II (Costituzione dogmatica Lumen gentium, 61-62)
Preghiera
Salve, o Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!