Molti spunti programmatici e una bella esperienza
al V incontro nazionale dei gruppi laicali “Amici di madre Michel”
Alessandria, 29-09-2012
Il tema dell’incontro era molto preciso “Religiosi e laici: identità e relazioni” e a questo argomento – dopo il momento di preghiera e il saluto iniziale della Superiora Provinciale sr. Rosanna Bergamini – si è rivolto mons. Gianni Toriggia, parroco della Cattedrale di Alessandria, nella propria relazione introduttiva.
Prendendo l’avvio da un aneddoto — che ha sottolineato la necessità per gli uomini di non affannarsi per preoccupazioni solo temporali e di “non correre troppo”… al fine di evitare di “perdere la propria anima” — il relatore si è soffermato in particolare sulla ricchezza di spunti che il Concilio Vaticano II (a cinquanta anni dalla sua indizione) ancora oggi ci dona, anche nel precisare il valore delle vocazioni, compresa quella alla vita laicale. Tutte le vocazioni infatti (secondo la Lumen Gentium, uno dei documenti fondamentali del Concilio) nascono dal Battesimo e, in virtù di questo sacramento, tutti — gerarchia, laici e religiosi — ci riconosciamo e siamo un “popolo” di “salvati” che vivono all’interno della Chiesa, organismo armonico e “grande mosaico” dove ciascuno (ogni tessera) ha il proprio ruolo e la propria importanza.
In particolare — ha sottolineato mons. Toriggia — il cap. IV della Lumen Gentium ci ricorda come la vocazione dei laici sia quella di «cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e orientandole verso Dio»: una vocazione che si attua, collaborando con la gerarchia e i religiosi, attraverso le tre funzioni che i laici sono chiamati a svolgere, ossia quella “profetica” (testimoniare Gesù nella vita quotidiana), “sacerdotale” (offrire la vita e compartecipare al momento-culmine della celebrazione eucaristica) e “regale” (riconoscere l’intima natura della creazione e portare lo spirito di Gesù in ogni situazione). Se questi obiettivi paiono ardui da perseguire, madre Michel ci ricorda l’importanza nell’abbandono fiducioso alla Divina Provvidenza e, indicando la duplice via dei “poveri e preghiera”, traccia per i laici (di ieri e di oggi) una di quelle “autostrade per il Paradiso” che, in termini generali, mons. Toriggia ha richiamato a proposito delle “Scuole di spiritualità”: scuole e ispirazioni che, nel corso dei secoli della storia della Chiesa, sono state realmente di valido aiuto per vivere pienamente la propria fede in Cristo.
La relazione di Toriggia si è quindi rivolta a precisare le peculiarità della scelta della vita religiosa, considerata (Lumen Gentium, cap. VI) un vero e proprio “dono” che, attraverso la scelta (il voto) di povertà, obbedienza e castità testimonia agli uomini l’amore totale di Dio e il distacco “affettivo” ed “effettivo” da tutto poiché, come ci ricorda anche Santa Teresa d’Avila, «sólo Dios basta».
Se la comunità cristiana ha e avrà sempre bisogno di forme di vita religiosa, la relazione tra religiosi e laici deve essere improntata sempre al “vicendevole aiuto”, per realizzare concretamente i progetti che favoriscono la vita della Chiesa e il suo camminare verso il Regno: ecco il senso complessivo del ragionamento di mons. Toriggia. Si tratta di un aiuto e di una collaborazione che non si basa sulla banale imitazione (che rischia di scadere nello “scimmiottamento”) dell’altro, ma sul vivere consapevolmente e gioiosamente la diversità dei carismi e delle funzioni per essere segno di unità nella Chiesa e al contempo cooperare alla missione di santificazione che tutti interpella e a tutti è rivolta.
Madre Michel, a questo riguardo, fornisce ai laici di oggi preziosi suggerimenti attraverso la scelta privilegiata dell’ambito di missione — i poveri — ricordandoci, con la sua sapiente e simpatica arguzia, che, con la preghiera, «ciò che non può fare la previdenza, lo può fare la Provvidenza». A conclusione dell’intervento, mons. Toriggia ha infine lanciato una salutare provocazione rivolta sia a laici che alle Piccole Suore della Divina Provvidenza: che volto ha la povertà oggi?, chi sono oggi i poveri verso cui prestare attenzione e amore, secondo l’insegnamento di Teresa Michel? Domande certamente da approfondire e questioni che ci interpellano considerando anche la grave piaga del “relativismo” (probabilmente la più grave delle “nuove povertà” dell’uomo contemporaneo…!).
Dopo la relazione di mons. Toriggia, l’incontro ha avuto altri importanti momenti, secondo il programma definito. Li ricordiamo sinteticamente: 1) una sessione dedicata alla presentazione dei gruppi partecipanti — provenienti da Roma, La Spezia, Villa del Bosco (BI), Pecetto (AL) e dalla stessa Alessandria — e alle più significative attività che hanno caratterizzato il 2012 (tra cui, secondo le indicazioni del progetto annuale 2012, l’elaborazione di una scheda sulla storia di ciascun gruppo locale degli “amici di madre Michel”); 2) la presentazione delle attività svolte dal gruppo vocazionale attivato dalla Congregazione delle Piccole Suore della Divina Provvidenza (a questo riguardo, l’intervento di Sr. Ligi, ha richiamato la disponibilità del gruppo stesso a relazionarsi con i gruppi laicali interessati per promuovere eventi di sensibilizzazione, come quello svoltosi a settembre a Villa del Bosco…); 3) la celebrazione della Santa Messa presso la Cappella interna della Casa Madre di via Faà di Bruno; 4) il pranzo presso l’Istituto Divina Provvidenza agli Orti, Alessandria; 5) l’interessante relazione di Sr. Maria Tamburrano (PSDP) intitolata “Come rami di un unico albero” (dedicata a presentare i collegamenti tra l’azione e l’opera di madre Michel e le altre figure ispiratrici di santi che, a partire dal Cottolengo, hanno vivificato il contesto storico del Piemonte e dell’Italia nel XIX secolo e hanno sottolineato la necessità di “abbandonarsi fiduciosi alla Divina provvidenza”).
L’ultimo momento di questa intensa giornata è stato quello dei lavori di gruppo: un momento (al pomeriggio, a partire dalle ore 15.00) in cui tutti i partecipanti, suddivisi in quattro gruppi (con provenienze geografiche differenziate) sono stati invitati a riflettere sulle seguenti suggestioni tematiche: a) ipotesi per il tema del 2013 (considerando l’opportunità di riflettere sulla fede, essendo il 2013 l’anno della fede…); b) potenziamento della rete tra gruppi con scambi di “buone pratiche” (metodi, obiettivi, esperienze di aggregazione già sperimentate oppure da proporre ad altri gruppi come particolarmente innovative; c) prime verifiche per il miglioramento della news-letter “La rete di Teresa”; d) maggiore utilizzo di strumenti conoscitivi sulla vita e il carisma di madre Michel, già in possesso della Congregazione.
La ricchezza di proposte e di coinvolgimento è stata davvero notevole e, di seguito, riportiamo alcuni degli elementi su cui ci si è ritrovati concordi, anche in funzione dell’elaborazione del “Progetto 2013” dei gruppi laicali italiani.
Sub a): valorizzare il riferimento al 2013 come “anno della fede” e adoperarsi (come singoli e come gruppi) sia con gesti concreti di carità e operosità quotidiana (la fede senza le opere è morta…!), sia per approfondire/divulgare il documento del Papa Benedetto XVI “La porta della fede” (oltre che le voci del Catechismo della Chiesa cattolica dedicate espressamente al tema della fede), proponendo come titolo e tema del Programma-progetto delle aggregazione laicali “Amici di madre Michel” per il 2013 il seguente: “Passare da una fede battesimale a una fede adulta”;
Sub b): favorire la consapevolezza che, insieme alle Piccole Suore, si fa parte di una vera e propria famiglia e, per questo, ipotizzare in uno o due momenti dell’anno (pur rimanendo ciascuno nel proprio contesto geografico-operativo) di “sintonizzarsi” in un giorno e orario concordato per vivere insieme un momento di riflessione e “preghiera-a-distanza” (su un tema concordato preliminarmente) che leghi ulteriormente i componenti di ciascun gruppo nello spirito di madre Michel. Relativamente alle “buone pratiche” da sostenere e diffondere, adoperarsi per raccontare agli altri gruppi (con brevi resoconti) ciò che si promuove introducendo, dal 2013, un obiettivo-comune (leit-motiv) che potrebbe essere lo specifico sostegno (economico oltre che nella preghiera) alle attività missionarie svolte dalle Suore, a partire dalla nuova missione in Angola. Altri spunti di “buone pratiche” da “emulare creativamente” sono: l’organizzazione di gite culturali/pellegrinaggi anche in collaborazione con altri gruppi laicali ecclesiali locali; la promozione di momenti di incontro — nel territorio ove operano i gruppi michelini — con i gruppi laicali che si ispirano ad altri “Santi della Provvidenza” (Cottolengo, Orione etc…); la proposta alle Parrocchie di fare conoscere maggiormente la figura di madre Michel (attraverso la disponibilità dei gruppi laicali a promuovere brevi incontri rivolti, ad esempio, ai ragazzi del catechismo); la meditazione in gruppo sui vangeli della domenica e, a partire dall’11 ottobre (cinquantenario dell’apertura del Concilio Vaticano II) la riflessione/approfondimento dei documenti conciliari (in particolare, Lumen Gentium e Apostolicam Actuositatem); il consolidamento degli incontri mensili di preghiera invitando anche i sacerdoti diocesani (così come i seminaristi) a partecipare e avviando anche eventuali revisioni delle formule e impostazioni fino ad ora applicate per coinvolgere sempre più attivamente i laici insieme alle Piccole Suore; la promozione di ritiri in avvento e quaresima prevedendo opportunamente due modalità (pomeridiana e serale) per favorire al massimo la partecipazione dei laici che lavorano;
Sub c): apprezzamento per l’avvio dell’esperienza della newsletter “La rete di Teresa” e proposta di integrarla maggiormente con informazioni relative alle “buone pratiche” e alle esperienze dei gruppi “riproponibili” facilmente anche da parte di altri gruppi italiani. È importante infine ricordare che il testo della newsletter viene anche pubblicato nella sezione dei gruppi laicali del sito internet della Congregazione delle Piccole Suore (all’indirizzo www.piccolesuoredelladivinaprovvidenza.it);
Sub d): diffondere maggiormente l’utilizzo di diversi strumenti già in dotazione della Congregazione per fare meglio conoscere la figura, la vita e le opere di madre Michel. A questo riguardo, si è richiamato il DVD “Come il sì di Teresa” (utilizzabile anche per la sensibilizzazione nelle parrocchie e per le proposte catechistiche…), così come la raccolta di pensieri di Teresa Michel, così come la stessa pubblicazione “Piccole storie” redatta dalle “ragazze-giornaliste” dell’Istituto Divina Provvidenza di Alessandria… Si tratta di strumenti utili che possono essere anche proposti in modo differenziato a seconda di chi sia l’interlocutore a cui si rivolge (i bambini delle scuole materne piuttosto che gli anziani delle Case di riposo…). Una bella idea potrebbe infine essere quella di utilizzare i pensieri di Teresa Michel anche per elaborare gli auguri natalizi da scambiare tra i componenti dei gruppi… Sr. Maria Tamburrano (curatrice del sito internet della Congregazione) ha segnalato già la presenza sul sito, ogni giorno, di un pensiero della Fondatrice e l’impegno a preparare/inserire sul sito, per l’anno della fede 2013, una raccolta specificamente dedicata ai “Pensieri sulla fede di Teresa Michel”.
Per informazioni: www.piccolesuoredelladivinaprovvidenza.it — sacra_famiglia@tin.it
Guido Astori