Illustrazioni di Mariano Valsesia

Teresa Michel

Perennità del Vangelo

in un mondo che cambia

Mariano Valsesia è un illustratore piemontese che ha saputo interpretare, con il suo disegno vivace e al contempo chiaro, varie figure della cristianità da Giovanni Battista a Chamillade, fondatore dei Marianisti.

Nel 2005 si trova a raffigurare alcuni momenti salienti della vita della beata Madre Michel per il volume Teresa Michel – Perennità del Vangelo in un mondo che cambia, Édition du Signe. In questo volume si alternano foto ed immagini d’epoca ai disegni realizzati all’uopo. Per cui non troviamo sequenze di tavole legate, ma solo tavole singole che di volta in volta sottolineano episodi concreti, (come ad esempio la morte del marito, il Colonnello Michel, a pagina 25, in cui troviamo una affranta Teresa ancora in abiti “civili” piangere il corpo del marito portato a braccio da due suoi commilitoni) a volte amplificate anche con dei “fumetti” (come nel caso del pane della Provvidenza a pagina 45, dove vediamo raffigurato il dialogo tra una suora ed un benefattore), oppure esprimono in modo simbolico il percorso della Madre e dell’Opera (come a pagina 89, dove sei suore camminano nel Sud America andando incontro a delle ragazze che dai vestiti paiono di estrazioni sociali diverse).

Le tavole, realizzate interamente al computer con lavagna grafica, si caratterizzano per i colori tenui e pastellati che a prima vista sembrano stonare con la seriosità del narrato, ma che invece riescono ad esprimere a fondo l’umanità della vita della beata Michel e delle sue Piccole Suore della Divina Provvidenza. La scelta dell’artista di ispirarsi al tratto tipico del primo ‘900 risulta particolarmente felice nel raffronto continuo tra le foto d’epoca e le illustrazioni.

Infatti, la qualità migliore dei disegni di Mariano Valsesia sembra essere quella di non cercare la veridicità che sfigurerebbe in questo contesto misto, ma di voler sempre raggiungere la facilità comunicativa, risultando così molto immediato nell’amplificare di volta in volta gli elementi salienti che il libro sta narrando, anche con una sola tavola, dalla povertà operaia torinese alla forza solidale d’amore delle suore.

Paradossalmente la Madre non è presente in molte pagine: da bambina nel ricevere la prima Comunione e con le compagne del collegio a pagina 15; nella già citata pagina 25 accanto a un’altra tavola con una giovane Teresa Grillo Michel a cavallo insieme al marito che guardano dei contadini. Qui il Valsesia riesce a condensare in una sola immagine, attraverso lo sguardo della Beata, l’origine nobile della donna e la sua attenzione per i poveri, già prima della vita religiosa.

Quindi a pagina 80, un bellissimo trittico che vede a sinistra leggermente in alto un asinello e un carretto, a destra leggermente in basso una mano che poggia un cappello Borsalino sopra l’Istituto della Divina Provvidenza, e al centro la Beata mentre parla con il Senatore Teresio Borsalino. Tra i due un dialogo che chiarisce il passaggio dall’asinello, regalato a Madre Michel da Borsalino padre agli albori dell’Opera, alla nuova casa eretta col sostegno del Senatore. Qui la Madre è raffigurata col suo tipico amorevole sorriso che tanto colpisce nelle sue foto, forse appena più anziana di quanto non fosse all’epoca.

A pagina 75 un primo piano molto grande mostra la beata Teresa invocare il silenzio dal lamento e dalla rassegnazione mentre un carro di cavoli e due pentole di latte stanno arrivando; lo sguardo intenso rivela quell’incondizionata fiducia nella Divina Provvidenza che ha caratterizzato il particolare episodio e tutta la sua vita.

A pagina 67 invece una tavola simbolica: la Madre è dipinta di profilo mentre tiene in mano un rosario. Alle sue spalle come un sogno la statua della Madonna della Salve e la cupola di S. Pietro: è il fumetto a chiarire, la statua della Madonna è il segno che spingerà l’Opera ad acquistare una casa a Roma in cui tenere la scultura. Emerge da questa piccola tavola piena di particolari il legame forte con la volontà di Dio.

A pagina 98 infine, nel letto di morte circondata dall’affetto delle sue Figlie. Senza particolari sottolineature ma attraverso i volti sensibilmente empatici, il Valsesia esprime la dignità speciale di questa santa morte.

Nel resto delle tavole invece non troviamo più la Madre raffigurata, ma ne troviamo l’essenza, nei poveri, nella società del suo tempo e nelle sue Figlie, le Piccole Suore, mai da sole ma sempre con le altre, come una famiglia nello Spirito di Dio.

 Leonardo Zaccone

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