La domanda fondamentale, «chi sono io?», riemerge sempre, in tutta la vita. Un antico racconto talmudico getta luce sulla vera identità e sul vero valore di ogni singolo essere umano al suo livello più profondo:
Un giorno un giovane fuggiasco che cercava di nascondersi al nemico arrivò ad un villaggio. Gli abitanti lo accolsero con cortesia e gli offrirono un posto dove rimanere. Ma quando i soldati che lo inseguivano domandarono dove si nascondeva, tutti furono molto impauriti. I soldati minacciarono di incendiare il villaggio e di uccidere tutti gli uomini se il giovane non fosse stato consegnato prima dell’alba. La gente del villaggio andò dal Rabbie gli chiese che cosa fare. Lacerato dal dilemma se consegnare il ragazzo al nemico o fare uccidere la sua gente, si ritirò in camera e aprì la Bibbia, sperando di trovarvi una risposta prima dell’alba. Dopo molte ore, di prima mattina, il suo sguardo cadde su queste parole: «È meglio che perisca un solo uomo piuttosto che si perda tutto il popolo». Il Rabbi chiuse la Bibbia, chiamò i soldati e indicò loro il nascondiglio del ragazzo. E dopo che i soldati ebbero portato via il fuggiasco per ucciderlo, al villaggio vi fu una festa perché il Rabbi aveva loro salvato la vita. Ma il Rabbi non si unì ai festeggiamenti. Oppresso da profonda tristezza rimase nella sua stanza. La notte un angelo andò da luie gli chiese: «Che cosa hai fatto?». Ed egli rispose: «Ho consegnato il fuggiasco al nemico». L’angelo allora disse: «Ma non sai che hai consegnato il Messia?». «Come avrei potuto?», replicò il Rabbi angosciato. E l’angelo: «Se invece di leggere la tua Bibbia fossi andato una sola volta a trovare quel ragazzo e lo avessi guardato negli occhi, lo avresti saputo[1]».
Non siamo forse sfidati nella nostra vita quotidiana a guardare in fondo agli occhi della gente che incontriamo – anche di quelli che stanno fuggendo da qualcosa – e a vedere in loro il volto di Dio? Forse sapere che sono anch’essi i diletti figli di Dio basterà a impedirci di consegnarli al nemico. Non siamo anche noi sfidati e incoraggiati a guardare più in fondo al modo in cui Dio vede noi: amati, accettati, confermati, degni di salvezza? Siamo anche noi, come il fuggiasco, riflessi del Messia?
(Henri J.M.Nouwen, La direzione spirituale)
[1] Citato da Nouwen prima in Generation Without Fathers, in Commonwea192 (1970) 287-294, e poi in The Wounded Healer (1972), 25s, [trad. it., Il guaritore ferito, Queriniana, Brescia 2003, 27s1.