SETTIMO GIORNO
Conversione: cambiare la nostra mente e il nostro cuore (Atti 28, 3-6)
“Anche Paolo raccolse un fascio di rami per gettarlo nel fuoco;
ma ecco che una vipera, a causa del calore, saltò fuori e si attaccò alla
sua mano. La gente del luogo, come vide la vipera che pendeva dalla
mano di Paolo, diceva fra sé: ‘Certamente questo uomo è un assassino:
infatti si è salvato dal mare, ma ora la giustizia di Dio non lo lascia
più vivere’. Ma Paolo, con un colpo, gettò la vipera nel fuoco e
non ne ebbe alcun male. La gente invece si aspettava che la mano di
Paolo si gonfiasse, oppure che Paolo cadesse a terra morto sul colpo.
Aspettarono un bel po’, ma alla fine dovettero costatare che Paolo
non aveva alcun male. Allora cambiarono parere e dicevano: ‘Questo
uomo è un dio’”.
Commento
La gente del luogo si rese conto che giudicare Paolo un omicida era
stato un errore e cambiarono atteggiamento. Lo straordinario episodio
della vipera rende capaci gli isolani di vedere le cose in modo diverso,
un modo che li prepara ad accogliere il messaggio di Cristo attraverso
le parole di Paolo. Nella nostra ricerca dell’unità e della riconciliazione
siamo spesso sollecitati a ripensare il modo in cui consideriamo le altre
tradizioni e le altre culture. È necessaria una continua conversione a
Cristo, in cui le chiese imparino a non considerare l’altro come una minaccia;
in tal modo la nostra percezione negativa degli altri svanirà e
noi ci troveremo più vicini nel cammino verso l’unità.
Preghiera
O Dio onnipotente,
ci rivolgiamo a te con cuore contrito;
nella nostra sincera ricerca della tua verità
Centro Pro Unione – Roma
Frati Francescani dell’Atonement
purificaci dai nostri giudizi temerari sugli altri,
e guida le chiese a crescere nella comunione.
Aiutaci ad abbandonare i nostri timori
così da poter comprendere meglio gli altri
e gli stranieri che sono tra noi.
Te lo chiediamo nel nome dell’Unico Giusto,
il tuo amato Figlio Gesù Cristo. Amen