L’anima non sente dolore

L’unico dolore che può stare alla pari

con l’anima è il suo esilio,

la sua involontaria inadempienza.

Chi può veramente sentire dolore è la mente,

la mente e il cuore;

però l’anima ha un potere soprannaturale:

può morire in vita,

può dimenticarsi del proprio corpo

e della propria schiavitù,

può perdere di vista il candore della sua ricerca,

quel muro di affanno e di colpa

che per tanto tempo

ha cercato di inaridire senza mai riuscirvi.

L’anima quindi sarà figlia di nessuno

ma anche figlia di se stessa

e anche vegetazione sublime

della sapienza di Dio,

della sua intima felicità.

 

da “L’anima innamorata”

 Alda Merini

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