La conversione di Paolo che siamo chiamati a celebrare e a vivere, esprime la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato.
La svolta decisiva della sua vita si compie sulla via di Damasco, dove egli scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue membra.
Egli stesso perseguitato per Cristo dirà: ‘Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa’.
Questa celebrazione, già presente in Italia nel sec. VIII, entrò nel calendario Romano sul finire del sec. X. Conclude in modo significativo la settimana dell’unità dei cristiani, ricordando che non c’è vero ecumenismo senza conversione (cfr Conc. Vat. II, Decreto sull’ecumenismo ‘Unitatis redintegratio’, 7). (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Festa della Conversione di san Paolo Apostolo, al quale, mentre percorreva la via di Damasco spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo.
Ottavo giorno
della settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
(Salmo 27[26], 1)
Salmo 27[26], 1-4
1 Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
2 Quando mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
3 Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia.
4 Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Giovanni 8, 12-20
12 Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
13 Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 14 Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. 15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. 16 E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. 17 Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: 18 orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza». 19 Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». 20 Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.
Commento
Nel susseguirsi degli otto giorni di questa Settimana di preghiera per l’unità, le riflessioni quotidiane hanno denunciato molte situazioni difficili che sfidano oggi il mondo: l’avidità, la violenza, l’esclusione, lo sfruttamento, la povertà, l’inquinamento, la fame e il traffico di esseri umani. Le chiese in Indonesia sono consapevoli che queste sono sfide che riguardano tutti i cristiani; esse riconoscono e confessano che alcuni di questi peccati hanno disonorato anche la vita delle loro chiese, ferendo l’unità e indebolendo la loro testimonianza davanti al mondo. Allo stesso tempo, esse riconoscono anche le molte e promettenti istanze delle chiese che si uniscono per testimoniare la loro unità in Cristo. I cristiani in altre parti del mondo possono menzionare molti altri esempi simili nei loro contesti.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, e soprattutto durante la Settimana di preghiera per l’unità, i cristiani si riuniscono per pregare insieme, per professare la loro comune fede battesimale, per ascoltare la voce di Dio nelle Scritture e per pregare insieme per l’unità del Corpo di Cristo. Nel far questo, essi riconoscono che la Santa Trinità è la sorgente di ogni unità e che Gesù è la Luce del mondo che ha promesso la luce della vita a coloro che lo seguono. Le molte ingiustizie nel mondo spesso li rattristano e li indignano, ma essi non perdono la speranza, anzi sono spinti ad agire. Dal momento che il Signore è la loro luce, la loro salvezza e la loro roccia nella vita, essi non temono alcun male.
Preghiera
O Dio nostra roccia,
ti rendiamo grazie perché con la tua bontà
ci sostieni nei momenti di prova,
e ci mostri la tua luce nei momenti di oscurità.
Trasforma la nostra vita affinché possiamo essere una benedizione
per il nostro prossimo.
Aiutaci a vivere l’unità nella diversità quale testimonianza della comunione con te
Padre, Figlio e Spirito Santo,