Il traffico di esseri umani e di altre malvagità

Settimo giorno

O donna, davvero la tua fede è grande!
(Matteo 15, 28)

1 Samuele 1, 13-17

1 E il Signore disse a Samuele: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un re». 2 Samuele rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto per sacrificare al Signore. 3 Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti dirò». 4 Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È di buon augurio la tua venuta?». 5 Rispose: «È di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a purificarvi, poi venite con me al sacrificio». Fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. 6 Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: «È forse davanti al Signore il suo consacrato?». 7 Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore». 8 Iesse fece allora venire Abìnadab e lo presentò a Samuele, ma questi disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore». 9 Iesse fece passare Samma e quegli disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore». 10 Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripetè a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». 11 Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge». Samuele ordinò a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». 12 Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: «Alzati e ungilo: è lui!». 13 Samuele prese il corno dell’olio e lo consacrò con l’unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama.

Matteo 15, 21-28

21 Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. 22 Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». 23 Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». 24 Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». 25 Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». 26 Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». 27 «È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 28 Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Commento

Eli giudica male la preghiera profonda e ardente di Anna, prendendo le sue suppliche per versi sconnessi da ubriaca. Eppure, le parole di Anna, che gli chiede di non giudicarla male come “una donna da poco”, inteneriscono il suo cuore e lui la congeda con la sua benedizione. Analogamente, quando la donna cananea viene per implorarlo di guarire sua figlia, Gesù inizialmente la manda via, affermando di essere venuto solo per il suo popolo. Eppure, quando lei insiste nella sua richiesta implorante, nella sua audacia, Gesù riconosce la sua grande fede ed esaudisce la sua richiesta. In entrambi i casi una donna inizialmente emarginata e giudicata indegna di attenzione, si mostra profetica nel suo parlare, intenerisce il cuore e sollecita la guarigione e il ristabilimento dell’integrità della persona.

L’emarginazione e la noncuranza alla voce delle donne è presente anche ai nostri giorni.  In effetti, persino nelle nostre chiese a volte siamo complici di culture che sviliscono le donne. Mentre i cristiani prendono coscienza sempre di più delle loro mancanze in questo ambito, giungono ad una percezione più chiara dell’orrore della violenza contro le donne e i bambini, strappate forzosamente alle loro case e fatte oggetto di traffico in altre terre. Molti lavoratori migranti sono spesso trattati in condizioni sub-umane e privati dei loro diritti umani fondamentali. Recentemente le chiese in Indonesia hanno intrapreso azioni comuni sia contro il traffico di esseri umani che contro l’abuso sessuale dei bambini. I loro sforzi, insieme a quelli di persone di altre fedi, sono sempre più necessari e urgenti perché in alcune parti del paese, il numero delle vittime aumenta giorno per giorno.

I cristiani –uniti nella preghiera e nello studio delle Sacre Scritture, in autentico ascolto della voce di Dio– possono scoprire che Dio parla anche oggi attraverso il grido di coloro che maggiormente sono vittime di abusi. Ed è quando ascoltano la chiamata di Dio insieme che trovano l’ispirazione per unirsi in una comune azione contro la piaga del traffico di esseri umani e di altre malvagità.

Preghiera

O Dio ricco di grazia,

Tu sei la fonte di ogni umana dignità;

per la tua grazia e la tua potenza le parole di Anna

trasformarono il cuore del sacerdote Eli;

per la tua grazia e la tua potenza

le parole della donna Cananea mossero Gesù a guarirle la figlia.

Mente cerchiamo di raggiungere l’unità della Chiesa,

donaci il coraggio di rigettare ogni forma di violenza contro le donne

e di celebrare i doni dello Spirito che le donne portano al servizio della Chiesa.

Ti preghiamo per Gesù Cristo nostro Signore,

che vive e regna con te nello Spirito Santo

un solo Dio nei secoli dei secoli. Amen.

 

  • 24 Gennaio 2019
  • | Categories: Notizie
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