Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani
Quarto giorno
Contentatevi di quel che avete
(Ebrei 13, 5)
Ebrei 13, 1-5
13 Continuate a mostrare amore fraterno.+ 2 Non dimenticate l’ospitalità,*+ perché grazie a essa alcuni, senza saperlo, ospitarono angeli.+ 3 Ricordate quelli che sono in prigione*+ come se foste in prigione con loro,+ e quelli che sono maltrattati, visto che anche voi siete in un corpo.* 4 Il matrimonio sia tenuto in alta considerazione da tutti e il letto coniugale sia incontaminato,+ perché Dio giudicherà chi pratica* l’immoralità sessuale* o l’adulterio.+ 5 Il vostro modo di vivere sia libero dall’amore del denaro,+ e accontentatevi di quello che avete.+ Egli infatti ha detto: “Non ti lascerò né ti abbandonerò mai”.+
Matteo 6, 25-34
25 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Commento
L’autore della Lettera agli Ebrei mette in guardia dall’eccessivo amore per il denaro e per i beni materiali. A fronte della nostra tendenza a pensare che non abbiamo mai abbastanza, il brano ci rammenta la provvidenza di Dio e ci assicura che Dio non abbandona mai il creato. Con la fecondità della terra, dei fiumi e dei mari, la bontà di Dio ha provveduto cibo in abbondanza e acqua salubre per far vivere tutti gli esseri viventi; eppure, molte persone sono ancora prive dei beni primari. La debolezza umana e l’avidità portano spesso alla corruzione, all’ingiustizia, alla povertà e alla fame. Può nascere la tentazione di accumulare denaro, cibo e risorse naturali per noi stessi, la nostra nazione o il nostro gruppo etnico, invece che prenderci cura degli altri e condividere con loro i nostri beni.
Eppure, Gesù ci insegna che i beni materiali non devono costituire il nostro maggiore polo di interesse. Dovremmo, invece, anzitutto cercare il regno di Dio e i suoi valori, avendo fiducia che il nostro Padre celeste si prenderà cura di noi. Recentemente in Indonesia alcune chiese hanno provveduto a sostenere in vario modo –finanziario, umano, educativo– alcune piccole chiese in zone rurali. In questo semplice e piccolo esempio di amore vicendevole, esse dimostrano l’unità tra i cristiani, che è il dono di Dio alla sua Chiesa. Vivere in semplicità, non preoccupandoci di mettere da parte il denaro oltre la nostra necessità, o di accumulare risorse per il futuro, può renderci capaci di fare della terra, nostra casa comune, un luogo più giusto.
Preghiera
O Dio compassionevole,
Ti ringraziamo per l’abbondanza dei tuoi doni.
Concedici la grazia di accogliere tutte le benedizioni
in semplicità e con umile gratitudine.
Rendici capaci di accontentarci e rendici pronti
a condividere con coloro che sono nel bisogno,
così che ciascuno possa sperimentare
l’unità dell’amore che sgorga da te,
nostro Dio Uno e Trino
che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.