La preghiera originata dall’ascolto della Parola di Dio
«Io pregherò tanto per voi… la preghiera è onnipotente»
Premessa
In Madre Michel la preghiera è segreto di vittoria, di riuscita e di conquista verso Dio. Ispirandosi al Vangelo e sentendosi confortata dalla vita dei santi, visse immersa nell’orazione. «Gesù Cristo – scrive il 28 marzo 1900 – spessissimo pregò e inculcò a noi di pregare vocalmente, in particolar modo quando insegnò ai suoi discepoli il Pater noster. Egli cantò pure le lodi del divin Suo Padre, e con Lui cantano gli Angeli ed i Santi in cielo. Lo Spirito Santo che governa la Chiesa fa pregare vocalmente i fedeli su tutta la terra e cantare le lodi di Dio».[1]
Mi pare che con i suoi concetti richiami in un certo senso lo spirito del Concilio Vaticano Il, in particolare della Costituzione Dogmatica Dei Verbum sulla divina rivelazione, che ha avuto il grande pregio di esaltare l’importanza della Scrittura nella vita della Chiesa, per la liturgia e l’approfondimento di tutti i credenti.
Significato della preghiera nella vita comunitaria
Della preghiera delle Piccole Suore della Divina Provvidenza sono le Costituzioni a proporre sia gli atteggiamenti profondi, sia le modalità di attuazione. Al n° 74, per esempio, è scritto che [la preghiera] «…deve essere profondamente filiale, di lode al Padre Celeste e profondamente fraterna, tale che ci comprometta con gli altri».
Madre Michel, in un impeto di gioia, comunica a Suor Maria Antonietta del Sacro Cuore di Gesù: «Che bella cosa è il volersi bene nel Signore! Le affezioni che hanno la radice nel suo Divin Cuore non verranno mai meno, anzi aumenteranno e si perfezioneranno sempre più» (10 gennaio 1900).
Quanto alle fonti dell’ orazione «…esse sono le stesse della spiritualità cristiana: la Sacra Scrittura e la Sacra Liturgia, soprattutto il mistero dell’Eucaristia. Alimentiamo l’abbandono nelle mani del Padre e il servizio ai fratelli, dedicando almeno mezz’ora, ogni giorno, alla meditazione della Parola di Dio».[1] L’ascolto della Parola di Dio diventa alimento della nostra fiducia nelle mani del Padre e del nostro servizio ai fratelli. Con tutta la Chiesa siamo comunità che ha origine dalla parola detta da Dio nella storia, la quale ha in essa la sua piena realizzazione, vive di questa parola e ha la missione di testimoniarla ad ogni uomo fino alla fine dei tempi. La stessa spiritualità cristiana è risposta vissuta alla parola di Dio proclamata nella Chiesa a vari livelli.
Con il continuo ricorso suo e delle sue religiose alla preghiera si spiega la piena fiducia nell’assistenza del Signore per la crescita e il propagarsi della Congregazione. È Madre Michel stessa a dirlo: «lo pregherò tanto per voi:.. .la preghiera è onnipotente, quando parte dal cuore di una povera madre che ama i suoi figli e che non ha altro desiderio che di vederli santi… Sono qui rinchiusa, in questo santo ritiro, in questi giorni, per prepararmi a quello che vorrà il Signore. Piango e prego. È la festa della Madonna dei Dolori e vuole che anche noi piangiamo un poco con Lei[…] (30.9.1901). Il nostro santo Abito ci richiami di continuo la brama di Gesù che tutta la nostra vita esteriore ed attiva Gli sia offerta in spirito di eucaristica riparazione, di adorazione perenne; ci dica che è nostra missione il diffondere l’azzurro della fede, il candore delle speranze eterne, il fuoco dell’ Amore divino tra i piccoli, tra i dolenti…(1.12.1937».[2]
A conferma di ciò l’articolo 81 delle Costituzioni richiama l’obbligo di sostenere la fedeltà alla vocazione: «Sosteniamo l’impegno di fedeltà alla nostra vocazione e al nostro carisma con la lettura assidua di testi sacri ed ascetici, documenti della Chiesa e scritti della Fondatrice».[3]
Raccomandazioni della Madre sullo stile di preghiera
Madre Michel ha lasciato alle consorelle anche delle regole di comportamento devoto sia sulla “Lettura spirituale e la parola di Dio”, sia su come esse debbano stare in chiesa durante la meditazione e le orazioni:
Lettura sprituale
Dice testualmente la Madre: «Ascoltate la parola di Dio e la lettura con spirito di fede. Sentitela con compostezza e modestia della persona, fate silenzio, evitate ogni parola colle sorelle vicine, ogni segno di noia, di stupore e di riso, ogni gesto di capo, e state attente di non starnutite, tossire, o muovere i piedi. Sentite volentieri tanto quelle che sapete come quelle cose che non sapete ancora ma prestate attenzione, e allontanate da voi ogni distrazione e pensieri inutili con energia e prontezza d’animo. Nutrite in cuore il desiderio di trame profitto, e non lasciatevi sorprendere dalla sonnolenza, né da pensieri di faccende. Se fate la lettura, fatela adagio, non cambiate tanto sovente libri, e non applicate la Parola di Dio e la lettura alle altre ma a voi stesse, considerandovi come le più bisognose».
In Chiesa
E queste sono le raccomandazioni circa il contegno delle religiose in chiesa: «Se l’orazione è incominciata, mettetevi in ginocchio in mezzo alla Cappella, e senza aver avuto un cenno dalla Madre o da chi ne fa le veci non alzatevi da terra. Nel tempo che state in Chiesa sia che stiate in piedi, in ginocchio, o sedute usate sempre la massima compostezza e contegno; non guardate mai chi va e chi viene, tenete le vesti e i piedi composti, e non mettete li mai cavalcati uno sull’altro, non appoggiatevi mai né al banco né al muro e tanto meno sul fianco, ma pregate con devozione e ad alta voce la preghiera della Comunità. Ricordatevi che parlate con Dio, pensate che gli Angeli vi assistono per offrire a Dio le vostre preghiere, e pregate come preghereste in punto di morte».
L’intento di Madre Michel è di inculcare sani principi e sana dottrina nelle menti e nei cuori delle sue suore. Memore dell’insegnamento benedettino ora et labora, ella le invita fervidamente a meditare che il Signore non si accontenta di sole parole, ma pretende giustamente la coerenza delle azioni. Lo afferma testualmente in una sua lettera del 29 agosto 1912: «[…] Il Signore pare che non si contenti più delle parole, e fa sentire fortemente il suo malcontento. Dobbiamo dunque operare, e subito, e soprattutto amare. Mia cara figlia, prega il Signore perché abbia il coraggio d’incominciare davvero senza rispetto umano e con la fortezza che può dar solo l’ amor di Dio per rompere tutti i lacci che mi tengono ancora schiava, per sopportare qualunque taglio che a Lui piaccia fare, pur di salvarmi e salvare le anime che mi ha affidato. È una responsabilità terribile: supplica la Madonna che mi salvi come Madre di Misericordia». [4]
Conclusione
Nella premessa facevo un rapido cenno alla Costituzione Dei Verbum. Concludendo, ora, credo sia importante porre l’accento sulla compiacenza di Dio nel rivelarsi agli uomini, di cui vuole, come forma di assenso e di risposta, la preghiera. E’ particolare che si dica che Dio parla agli uomini come ad amici, sempre secondo il linguaggio stesso della Parola. Inoltre si ha il recupero del dispiegarsi del progetto salvi fico di Dio nella storia, e quindi si valorizza il mistero dell’incarnazione, che risplende in questo continuo autorivelarsi di Dio nella storia degli uomini fino all’incarnazione del Figlio.
L’ascetica cristiana insegna che fare la volontà del Signore «…è il primo dovere di chi brama avanzare nella scienza dell’anima, è il segreto della santificazione. Madre Michel ebbe un cuore assetato della volontà di Dio. Lo cercò durante tutta la sua vita, agli inizi della sua Istituzione, lo inseguì tenacemente nelle tappe successive di essa, fino agli ultimi giorni. Un’ansia di perfezione, cioè di amore di Dio, che la sosteneva e dava luce ai suoi passi».[5]
E il catechismo della Chiesa Cattolica (anche nel “Compendio da poco pubblicato”) insegna che «…la preghiera è l’elevazione dell’anima a Dio o la domanda a Dio di beni conformi alla sua volontà. Essa è sempre dono di Dio che viene ad incontrare l’uomo. La preghiera cristiana è relazione personale e viva dei figli di Dio con il loro Padre infinitamente buono, con il Figlio suo Gesù Cristo e con lo Spirito Santo che abita nel loro cuore» (CCC. 534).[6] Inoltre, «…tutte le religioni, e in modo particolare la storia della salvezza, testimoniano questo desiderio di Dio da parte dell’uomo, ma è Dio il primo ad attrarre incessantemente ogni persona all’incontro misterioso della preghiera» (CCC., 535).[7]
Sac. V .Bertolone S.d.P.
[1] Costituzioni delle Piccole Suore della Divina Provvidenza, artt. 75-76
[2] Alla scuola di Madre Teresa Grillo Michel, op. cit, 66-67.
[3] Costituzioni delle Piccole Suore della Divina Provvidenza, art. 81.
[4] Alla scuola di Madre Teresa Grillo Michel, op. cit., 178.
[5] Ibidem, Il.
[6] Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio,145.
[7] Ibidem. 145.