L’umanità ha bisogno di una spiritualità:
- ecologica, nella quale la natura viene considerata non solo come risorsa da sfruttare ma come intorno umano da servire e da contemplare; spiritualità dell’austerità, semplicità di vita che considera la natura nel suo valore obiettivo e scopre in essa la presenza di Dio.
- Dialogica, dove l’altro e ogni “altro” è visto come valido, degno di rispetto nella sua alterità, da promuovere in se stesso nella complementarietà e nel reciproco arricchimento.
- solidale e, per ciò stesso, di condivisione dei beni materiali, spirituali e culturali, in modo che la convivenza umana sia lo spazio di crescita della persona umana e della stessa umanità;
- di comunione, che è, comunione con Dio, il Tutt’Altro; comunione con tutti gli altri nella partecipazione di un medesimo senso della vita; comunione con sé stessi nel silenzio e nell’ascolto, lì dove Dio è l’intimità della nostra intimità;
- universale, vale a dire, una spiritualità che apre alla mondialità intesa come mentalità universale, come atteggiamento di armonizzazione e sintesi di ciò che complesso, come impegno per creare nel particolare una risposta all’universale, come dimensione normale della vita personale e collettiva.