Corso di Formazione per le Superiore maggiori

Scheduled Eventi Notizie Notizie Congregazione Notizie Laici

Il Servizio dell’Autorità nella nostra Famiglia

Dal giorno 6 al 14 marzo 2018 si svolge a Roma, nella casa generalizia, un incontro di formazione riservato alle superiore maggiori e segretarie  delle nostre province e delegazioni.

In un mondo in continua trasformazione sentiamo, infatti, la necessità di prepararci insieme, in modo adeguato, ad affrontare le sfide che ci si presentano.

Oggi ha guidato lo studio don Flavio Peloso, superiore generale emerito dei Figli della Divina Provvidenza, sul tema: L’ATTUALITÀ SOCIALE ED ECCLESIALE  STIMOLA LA PROFEZIA DEL CARISMA DELLE PICCOLE SUORE DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Tra le diverse prospettive, in un contesto sociale e culturale in cui “Dio è morto” e anche “il mondo si sente male”, siamo chiamati a vivere, noi e le nostre opere, con fiducia nella Divina Provvidenza.

Don Flavio ha così esposto l’ultimo punto della sua conferenza:

«Introduco questa settima e ultima sfida facendo eco a una nota battuta di Woody Allen: “Dio è morto… e anch’io non mi sento tanto bene”. [1]

La sfida madre di tutte le sfide d’oggi è quella di vivere la vita di Dio in un mondo in cui “Dio è morto” e si vive come se Dio non ci fosse (“etsi Deus non daretur”). Il vostro dono e annuncio è quello di essere figlie della Divina Provvidenza. In un mondo che vive in una solitudine senza speranza, “Dobbiamo tenere alta la bandiera della Divina Provvidenza di cui siamo le povere figlie”.[2]

La risposta a questa sfida è la fiducia nella Divina Provvidenza. Un carisma evangelico serve proprio quando quel valore evangelico è in crisi. Un ricostituente serve soprattutto quando il corpo è debole. Il vostro ricostituente è la “fiducia nella Divina Provvidenza”.

            Anche nei nostri ambienti cristiani è più facile parlare della trascendenza di Dio, che della sua provvidenza. La fiducia nella Divina Provvidenza fu invece il centro dinamico della esperienza di Madre Michel e del suo carisma, fu il motivo ispirato­re del suo apostolato e della sua Fondazione.

Benedetto XVI, costituendo il nuovo Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, afferma che “per proclamare in modo fecondo la Parola del Vangelo, è richiesto anzitutto che si faccia profonda esperienza di Dio”.[3] Infatti, “Dio non si può far conoscere con le sole parole. Non si conosce una persona, se si sa di questa persona solo di seconda mano. Annunciare Dio è introdurre nella relazione con Dio. Solo nell’esperienza della vita con Dio appare anche l’evidenza della sua esistenza”.[4]

In queste parole troviamo la stessa concretezza voluta da Madre Michel… che “dalla preghiera prolungata davanti al Santissimo Sacramento, Teresa traeva ispirazione e sostegno per la sua quotidiana dedizione come pure per le coraggiose iniziative missionarie”, come disse Giovanni Paolo II alla beatificazione, il 24 maggio 1998.

Ecco la parola chiave: figlie della Divina Provvidenza.

            Abbiamo detto sopra che le opere di carità devono essere “di provvidenza” e non solo “di previdenza” perché possano manifestare la Provvidenza di Dio. Ebbene, anche la nostra azione personale e istituzionale, la nostra piccola opera della Divina Provvidenza mediante le opere di carità, non deve consistere in un’azione umanamente “potente”, quasi palliativa di quella di Dio, ma “umile, semplice, povera” perché meglio appaia che, come diceva Madre Michel, “chi fa tutto è Dio e la sua Provvidenza!”. “L’azienda della Divina Provvidenza non ha bisogno di libri mastri”. “La Divina Provvidenza non ha bisogno di questi mezzi di propaganda”.

La nostra vita e i segni di provvidenza (le opere di carità) servono per “stendere sempre le mani e il cuore a raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino le forze di Dio e grandezza di Dio”.[5] Solo così le opere della carità evangelizzano la Divina Provvidenza e  aprono gli occhi della fede e muovono i cuori verso Dio. La nostra gioia è quando la gente batte le mani a Dio e non a noi: “vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 16).

Suore piene di Dio e non piene di sé. Madre Michel quanto ha raccomandato nella formazione questo punto di partenza e di arrivo imprescindibile: l’umiltà. “Quando Gesù vede il vuoto pensa lui a riempirlo”, assicurava la beata Michel.

Senza umiltà non c’è vita di Dio, non ci sono figlie della Divina Provvidenza ma protagonisti autocentrici, euforici o… depressi, apostolicamente inutili.

“Per essere le “Piccole Suore” di questa Provvidenza, non basta, figlie mie, portarne il nome: occorre essere piccole dinanzi a Dio, riconoscendo la nostra impotenza a qualunque bene senza il suo aiuto celeste, occorre saper farsi una gioia del nascondimento, un onore del sacrificio, un ideale di vita della carità”.[6]

L’umiltà è una virtù personale ma anche un valore/indicatore istituzionale. Qualifica le persone e costituisce l’identità delle opere di Congregazione.

La fiducia nella Divina Provvidenza – tratto identificante la personalità della Beata Teresa Grillo Michel e della sua Congregazione – è la vostra profezia più propria e indispensabile in risposta alle sfide dell’attuale contesto sociale ed ecclesiale».

[1] Woody Allen riprendeva l’affermazione di Friedrich Nietzsche “Dio è morto” (Gott ist tot, “La gaia scienza”, 1882, sezione 125) accostandovi ironicamente la constatazione che (se) Dio è morto neppure l’uomo si sente tanto bene. Erich Fromm con altro tipo di realismo ha osservato che «Nel diciannovesimo secolo il problema era che Dio è morto; nel ventesimo secolo il problema è che l’uomo è morto».

[2] Lettera del 19.11.1929 a Suor Bonaventura.

[3] Lettera Apostolica Ubicumque et semper (21.9.2010).

[4] Catechesi di J. Ratzinger al Convegno dei catechisti e dei docenti di religione, Roma, 10 dicembre 2000.

[5] Nel nome della Divina Provvidenza, p.82.

[6] Circolare a tutte le Suore del dicembre 1937.

rfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-slide