Vetrate di Diane Denise Terlin

LE VETRATE ARTISTICHE DELLA CAPPELLA 
MADONNA DELLA SALVE

armonie di colori e luci che incantano e stupiscono

 

L’iconografia della Beata Teresa Grillo Michel, di cui si vuole offrire una rassegna completa, con notazioni sia estetiche che contenutistiche, è frutto di ricerche e di catalogazione. È nostra intenzione, infatti, andare alla ricerca delle diverse forme e modalità secondo cui la nostra beata Fondatrice è rappresentata, cogliendo le ispirazioni e i messaggi che i vari artisti vogliono trasmettere, realizzando una ricostruzione della memoria visiva e storica centrate sulla sua figura. L’immagine della Beata Teresa ha avuto molte e variegate rappresentazioni celebrative, riferimenti ed istoriazioni documentarie di varia natura ed entità. Ella è stata effigiata in raffigurazioni pittoriche, in opere scultoree, in riproduzioni di stampe, in creazioni decorative di chiese, in monumenti nelle piazze, in immagini popolari. In questa pagina proponiamo alcune vetrate.

Nella rinnovata Cappella della Casa di Riposo “Madonna della Salve” di Via Alba in Roma, si ammirano otto splendide vetrate di notevole pregio artistico. Su due di esse è riprodotta la figura della Beata Teresa Michel Grillo, Fondatrice della Congregazione; nelle altre sei sono rappresentati simboli sacri derivanti dalla spiritualità da Lei espressa.
Sono molteplici gli elementi che danno valore a queste opere. La materia prima che le costituisce è il vetro Madras, caratterizzato dalle delicate increspature di superficie, ottenute mediante l’azione chimica di acidi speciali, mediante polvere di vetro colorato, sabbiatura e incisione a bassorilievo. È il vetro più adatto per lavorazioni artistiche di serigrafia e di colorazione con tecniche di taglio, molatura e bisellatura. I pezzi ritagliati e poi ricomposti sono raffigurazioni progettate e sottoposti, necessariamente, alla vetrofusione. Con questo processo le parti in vetro, sottoposte al calore di 800 – 850°c, diventano fluide e si assembrano tra loro in modo irreversibile. L’effetto che ne deriva è, in definitiva, la creazione di un nuovo vetro che, grazie a un raffreddamento molto lento, recupera la stabilità molecolare che esso possedeva prima del riscaldamento e successivamente stratificato su vetro acidato con una resina eposidica.
In questa lavorazione la gamma dei materiali utilizzati è molto vasta, ma l’effetto da produrre è tutto affidato alla abilità e alla creatività dell’artista. Il pregio delle vetrate, tuttavia, è dato anche dai contenuti da esse espressi, che appartengono all’arte sacra, ma sono stati resi penetranti dalla originale creatività e sensibilità dell’artista Diane Denise Terlin. La realizzazione di queste opere è sintesi perfetta di ricerca formale e di esperienza tecnica fornita dall’Atelier Terlin D.M.S. – Via Adda, 127 – Roma.
I giochi di luce e i frammenti di colore incastonati tra i profili di piombo sono varianti di un’arte ispirata, evocatrice delle splendide vetrate romaniche e gotiche fiorite tra il 1100 e il 1300.

Non meno ispirata appare l’iconografia della beata Teresa Michel.

In una vetrata la sua figura è eterea, ma frontale, quasi priva di contorni terreni, protesa a mostrare il testo del suo “slogan” dell’amore. Davanti a lei gorgheggia una fontana copiosa di acqua, quasi a dire che l’amore è fonte inesauribile della vita.
L’altra vetrata raffigura Madre Teresa di spalle; lei è rivolta verso la Croce, quasi a dire che Lei, come testimone e modello, si pone in prima fila per guidare il viaggio dei suoi devoti verso il Crocifisso. Nell’uno e nell’altro caso la mente è toccata al pari del cuore. Più che gli aspetti corporei l’artista ha impresso in queste vetrate il profilo spirituale della Beata Fondatrice, non disgiunto dal percorso di fede e di amore da Lei tracciato per noi.

L’Artista  Diane Denise Terlin è nata a Parigi. Spirito di ricerca e desiderio di forti emozioni sono i tratti che distinguono il suo carattere. Inizia la sua ricerca artistica con tele e pennelli sulla costiera amalfitana, a Positano. In sette mesi prepara la sua prima mostra, che presenterà in una galleria nella capitale. A chiusura dell’esposizione si reca negli stati Uniti e a New-Port Beach in California si dedica per tre anni allo studio delle arti plastiche. Trascorso questo periodo decide di trasferirsi definitivamente in Europa e sceglie Roma come “sua” città. Nel 1983 apre l’Atelier di Via Adda. La scelta di Roma come sede stabile della sua attività e della sua vita trova una motivazione nell’interesse di Diane per il carattere mediterraneo e “creativo” di questa città e dei suoi abitanti. Nell’Atelier Diane riporta l’entusiasmo che ha sempre caratterizzato il suo atteggiamento verso la vita. Per lei ogni lavoro è sempre il “primo”. Questo è il motivo del suo successo.

 Pietro Tamburrano

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