Opera di Denise De Rocco

 UN MONUMENTO MOLTO ESPRESSIVO

La casa di riposo “S. Rita da Cascia” in Villa del Bosco (Biella) festeggia ogni anno la sua patrona. È un appuntamento per i paesi vicini e un giorno di preghiera e di festa per gli ospiti della casa. Questa benemerita istituzione ha iniziato la sua vita nel lontano 1896, quando la “madre dei poveri” arrivò con il carrettino trainato da un asinello e approdò in questa terra… Fu una scelta forzata: l’asinello non volle più proseguire… (le vie della Provvidenza!). Madre Michel fu costretta a fermarsi qui in un casolare abbandonato. Ora quella povera capanna si è trasformata nella grande ed accogliente casa per anziani, sotto la protezione di S. Rita.

È facile constatare, in questo contesto, come la “Divina Provvidenza” continua la sua opera, mostrandoci l’amore di colui che è “la fonte di ogni dono”. Certo nel piano di Dio hanno un ruolo significativo anche le mediazioni umane. Attraverso l’azione di Madre Michel, all’inizio, e delle sue suore che ne continuano l’opera, è sempre l’amore dello stesso Padre, che ricolma di benefici tante anziane, sofferenti e portatrici di handicap che qui trovano una confortevole e serena ospitalità.

Il 24 maggio del 2002 c’era tanta gente, venuta anche da lontano, per la grande festa in onore di Madre Michel che ha avuto il suo momento forte con la benedizione della grande statua bronzea della Madre con il fido asinello. Opera di Denise De Rocco di Brusnengo.

È stata una grande giornata per la parrocchia di Villa del Bosco e per la comunità delle Piccole Suore della Divina Provvidenza. Il comitato, sorto con la collaborazione dell’associazione sportiva e del comune, ha fatto le cose in grande stile.
Nella cornice di una giornata solare e radiosa, l’Arcivescovo di Vercelli Mons. Enrico Masseroni ha concelebrato, con una decina di sacerdoti, la S. Messa che ha visto una grande partecipazione di fedeli.

Con la benedizione della statua, dono dell’Associazione Sportiva, c’è stata anche l’inaugurazione della piccola piazza che porta il nome della Madre per volere dell’Amministrazione comunale.
La statua e l’intitolazione della piazza sono da leggere come due atti di riconoscenza di una comunità che da quell’arrivo trasse tanti benefici.
Le opere di Dio continuano nel tempo. Egli costantemente suscita operatori e profeti che a nome suo ci mostrano il primato dell’amore e delle sue realizzazioni, che sfidano anche i secoli perché poggiano sulla forza che viene dalla Grazia. Quest’opera d’arte rimane un segno vivo e significativo di quanto chi confida nel Signore riesce a concretare a favore dei fratelli.

È bene sottolineare che ancora una volta, sebbene siano cambiati i tempi e le circostanze, rimane la realtà del simbolo e del suo forte richiamo, che da più di un secolo, Madre Michel ci ha lasciato. Il suo andare mendicando per amore di Dio, come richiama l’opera inaugurata, non solo è diventata una realtà tangibile che sfida il tempo, ma anche una lezione che ancora oggi noi dobbiamo apprezzare ed interiorizzare. Per questo la festa non è stata soltanto rievocazione di un evento che si colloca nel passato, né la celebrazione di fasti mondani, ma la testimonianza viva e incisiva di un insegnamento ancora oggi vivo ed attuale.

Suor Rosanna Bergamini, PSDP

Ricordiamo le parole della Fondatrice:

“Raccomando con tutta l’anima 
che sia coltivata, 
con la parola e con l’esempio, 
soprattutto la fede nell’Opera, 
non per orgoglio,
ma per debito di riconoscenza verso Dio, 
che mostra chiaramente di volerla e di amarla: 
non essendo vera umiltà, 
ma ingratitudine e diffidenza 
il dubitare che Egli non voglia continuare 
quello che ha incominciato”.

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