Il mosaico di Abbiategrasso

ICONOGRAFIA DELLA BEATA TERESA GRILLO MICHEL

Tra Devozione e Creazione Artistica

 IL MOSAICO DI ABBIATEGRASSO

«La presenza della suora accanto agli ammalati, anziani e invalidi sia presenza evangelizzatrice». Con queste brevi ed incisive parole il Direttorio Generale della Congregazione descrive il senso profondo della missione assistenziale dell’Ordine ed è sicuramente con queste parole nel cuore che, nel 1923, le Piccole Suore della Divina Provvidenza si sono accostate al servizio presso l’Ospedale Costantino Cantù di Abbiategrasso (Milano).

Per oltre ottant’anni infatti le Piccole Suore hanno portato il loro messaggio di speranza e fiducia nella Divina Provvidenza agli ammalati dell’ospedale abbiatense, offrendo assistenza medica e spirituale a chi ne aveva bisogno. Nel 2003, complici le molte riorganizzazioni del Sistema Sanitario Nazionale, la Congregazione ha dovuto lasciare al struttura. Ciononostante, come sempre accade quando si lascia germogliare il seme della carità, i cittadini non hanno dimenticato l’opera e soprattutto il carisma missionario della Congregazione.

Numerose sono infatti le testimonianze di devozione e gratitudine degli abbiatensi nei confronti della Fondatrice e delle Sue suore. Basti a tal proposito ricordare la targa fatta apporre nel 1998 dal personale e dall’amministrazione cittadina per commemorare i settantacinque anni di servizio dell’Ordine.

Fra tali testimonianze spicca tuttavia, per valore e qualità artistica, il mosaico conservato nella Cappellania dell’Ospedale. L’opera, che adorna la volta del presbiterio della piccola chiesa dedicata ai Ss. Francesco e Caterina da Siena, è stata realizzata dall’ atelier Mosaik Art di Milano nel 1999, in occasione della beatificazione della Fondatrice, grazie al contributo di numerose associazioni e privati cittadini.

Le scelte compositive ed iconografiche operate dagli autori manifestano con semplicità e chiarezza il legame e la devozione della comunità nei confronti della Fondatrice.

Nel mosaico sono infatti raffigurati Dio Padre, al centro, nell’atto di inviare lo Spirito; la Vergine Annunciata e l’Arcangelo Gabriele, all’imposta della volta, alle spalle del celebrante; il beato Ildefonso Cardinal Schuster e la beata Madre Teresa Grillo Michel, rispettivamente alla destra ed alla sinistra dell’altare, e due angeli recanti il cartiglio dell’Ave Maria, nella porzione di volta verso la navata. Quattro raggi di luce, composti a formare una croce, si dipartono poi dal Padre, al centro della composizione, e raggiungono la Vergine, gli Angeli ed i Beati.

Dal punto di vista formale l’opera è caratterizzata da un accentuato cromatismo e dalla resa piuttosto sintetica, ma al contempo chiara ed eloquente, delle immagini. I toni rosa, azzurri, blu e rossi, delle vesti spiccano sul tradizionale fondo oro, non privo di una certa vivacità (grazie alle numerose sfumature prodotte dall’accostamento di tessere di vetro giallo, arancione oro e marrone). Le figure sono definite da contorni netti e da un accentuato chiaroscuro; non manca tuttavia una certa attenzione alla resa volumetrica ed alla caratterizzazione fisionomica dei personaggi.

La simbologia adottata nella composizione è a sua volta piuttosto semplice e fa riferimento all’iconografia cristiana tradizionale: la luce, le fiammelle e la colomba dell’Annunciazione simboleggiano lo Spirito inviato dal Padre; gli angeli recanti il cartiglio richiamano il saluto dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine; la figura di Dio benedicente con la sfera, ossia il mondo ed il creato, rimanda all’immagine di Dio Padre e Creatore, mentre la croce descritta dai raggi di luce richiama il mistero Pasquale e, con ogni probabilità, anche la Santissima Trinità.

Anche il Cardinale Ildefonso e Madre Michel sono raffigurati nel rispetto dell’iconografia tradizionale; per quanto riguarda la Fondatrice, in particolare, gli autori hanno fatto riferimento all’immagine ufficiale utilizzata per la cerimonia di beatificazione. Alle spalle dei due Beati sono infine richiamati i luoghi della loro predicazione, rispettivamente Milano ed Alessandria, rappresentate attraverso l’immagine delle chiese più importanti delle due città (il Duomo, la basilica di Sant’Ambrogio e la cattedrale di Alessandria).

Il significato della composizione è dunque al contempo semplice e profondo: L’opera pastorale e missionaria dei beati Ildefonso Schuster e madre Teresa Grillo Michel si è compiuta sotto la guida e per intercessione dello Spirito Santo ed attraverso il loro operato il messaggio di Cristo, fatto uomo, morto e risorto, è portato ancora oggi ai più piccoli ed ai bisognosi nel corpo e nello spirito.

Francesca Rognoni

Esterno ed interno della cappella dell’ospedale e i particolari del mosaico

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