I quadri di Anna Amerini

La vita di Madre Michel nelle opere di Anna Amerini

Più di 20 quadri a mostrare l’infanzia e la fanciullezza, ispirate sempre a valori cristiani, ma anche il mondo borghese di una ragazza benestante di fine Ottocento, fino ad arrivare al matrimonio e poi a quel lutto e quella chiamata che avrebbero cambiato per sempre la sua vita. Una vita divenuta un dono pieno e incondizionato nei confronti degli altri, soprattutto i più poveri e i più deboli. Il dolore per il terremoto del 1908 a Messina, dove Madre Michel si adoperò con coraggio e intraprendenza per soccorrere in modo particolare le orfane, è ben rappresentato, ad esempio, dai colori cupi che la pittrice usa nella sua tela, per esprimere l’angoscia e il tormento che abbiamo visto sui volti di tanti fratelli in Giappone, colpiti dal sisma.Così come invece dominano toni chiari e freschi nella tela che raffigura la vestizione religiosa dell’8 gennaio 1899, con la Beata circondata dalle sue prime sette suore e l’ospedaletto di Villa del Bosco, inizio simbolico di un’opera che si è poi diffusa in tutto il mondo. Tutti i momenti fondanti della storia della Congregazione sono fissati in immagini evocative ma al tempo stesso didascaliche, di immediata comprensione. Non poteva mancare la presenza del senatore Teresio Borsalino, personaggio emblematico e fondamentale per la Congregazione, raffigurato nell’atto di donare alla Madre, nel 1927, il grande Istituto della Divina Provvidenza, “opera d’arte ispirata a cristiana carità”. E poi il proliferare dell’attività, dalla posa della prima pietra del nuovo edificio romano dedicato alla Madonna della Salve alle case in Brasile e in Argentina, segno di un carisma vivace e benedetto. Di particolare commozione è poi la tela che rappresenta la nascita al cielo di Madre Michel, con la folla di alessandrini sconfortati per la perdita della Beata e con gli angeli che fanno corona alla sua immagine.

A colpire, nelle opere di Anna Amerini, è anche la ricchezza di ambienti e di ricostruzioni, che vanno, come si è detto, dalle feste nei salotti borghesi ai luoghi di dolore, da Alessandria a Roma e a paesi lontani. Infine, di particolare interesse, è la presenza di simboli. In particolare, in un’opera che si propone di riassumere la vita di Madre Michel, accanto a un suo ritratto, c’è la meridiana (a ricordare la tenuta Cavallarotta), una sciabola (il matrimonio), fiori e uccelli (l’abbandono alla Provvidenza) e una nave di grandi dimensioni che attraversa l’oceano, per ribadire che la missione della Beata e delle sue suore continua ancora oggi e si spinge fino ai confini del mondo.

Danilo Poggio

Tra un ampio squarcio di velatura azzurra

In una sala importante della Casa Madonna della Salve in Via Alba a Roma le Piccole Suore della Divina Provvidenza custodiscono un quadro che raffigura Madre Michel tra un ampio squarcio di velatura azzurra. Il ritratto in oggetto è ricorrente in altre opere artistiche, molto note e divulgate. Sul quadro è ritratto in forma classica il volto mistico della Beata, estraniato dal mondo e proteso decisamente al trascendente. A tenere la Madre ancora fissa alla terra sono le sue mani congiunte in preghiera, ma chiaramente pronte all’azione del servizio generoso e del soccorso amorevole. Questo quadro – olio su tela -, del formato di cm. 37 x 57, è opera dell’artista Anna Amerini. Di origine calabra, ella vive e opera in Roma, conseguendo ottimi risultati professionali, frutto di innata tendenza e di tenace autoformazione. L’artista fece dono di questa sua opera alle Piccole Suore della Divina Provvidenza in occasione della Beatificazione di Madre Michel. Ma altre sue opere sono presenti nella Casa Madre di Alessandria, ammirate e apprezzate. Queste donazioni sono segno della sua devozione alla beata Teresa Michel, e della sua amicizia con le suore della beata Fondatrice. Ad Anna Amerini vanno riconosciuti questi sentimenti, ma anche le notevoli qualità artistiche, espresse tanto dalla compattezza formale dell’opera,  quanto dalla sensibilità che ne anima il contenuto. Ella ha trascritto nel quadro una pagina di forte spiritualità personale e di sincera devozione alla Madre Michel. Conviene fare attenzione a questa immagine rielaborata da Anna Amerini. Essa spinge a scandagliare senza limite le profondità della spiritualità “michelina” sintonizzata con le dimensioni dell’eterno. L’Amerini insegna come la personale devozione alla Madre possa esternarsi nella forma della gratitudine verso le Suore da Lei fondate, che nel tempo e nell’azione ne perpetuano la memoria e l’insegnamento.

Pietro Tamburrano 

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